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1.  Integrare l’Adattamento alla Crisi Climatica negli SDGs

L'adattamento alla crisi climatica è un processo complesso e trasversale che coinvolge diverse dimensioni ambientali, sociali ed economiche. Per garantire un approccio più integrato e coerente con le specificità territoriali e le strategie politiche in atto, è utile considerare, oltre all’SDG 13 "Agire per il clima", anche altri Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) rilevanti.

Gli impatti della crisi climatica derivano dall’interazione tra fenomeni meteorologici estremi e le caratteristiche urbanistiche, territoriali, sociali ed economiche delle comunità locali. Queste dimensioni sono strettamente collegate a vari SDGs dell’Agenda 2030, tra cui:

  • SDG 7 - Energia pulita e accessibile, per la promozione di sistemi energetici sostenibili e resilienti;

  • SDG 11 - Città e comunità sostenibili, per migliorare la resilienza urbana e la gestione del rischio climatico;

  • SDG 15 - Vita sulla terra, per valorizzare il ruolo degli ecosistemi nella mitigazione degli impatti climatici;

  • SDG 17 - Partnership per gli obiettivi, per rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.

Un esempio di target trasversale legato all’adattamento, ma appartenente a un SDG diverso dal 13, è il Target 15.9: "Integrare i valori degli ecosistemi e della biodiversità nella pianificazione locale", che evidenzia l'importanza di soluzioni basate sulla natura per rafforzare la resilienza del territorio.

L'adozione di una prospettiva multi-SDG consente alle Amministrazioni Provinciali e alle Città Metropolitane di sviluppare strategie di adattamento più efficaci, in linea con i principi di sostenibilità e inclusione promossi dall’Agenda 2030.

Una volta individuati i Target pertinenti e i relativi indicatori di monitoraggio (per gli indicatori si veda il punto 2.), questi dovranno essere collegati ed integrati nei documenti programmatici dell’Ente (PIAO) affinché le azioni di adattamento al cambiamento climatico siano contrassegnate operativamente alle attività degli Uffici, che lavorano in virtù di singole competenze specifiche, in modo da garantire una governance strutturata.

Le Città metropolitane dovranno, rispetto alle province, far riferimento anche al Piano Strategico Metropolitano (PSM). La legge n. 56/2014 dispone infatti che ciascuna Città metropolitana adotti e aggiorni annualmente un "Piano strategico triennale del territorio metropolitano". Tale atto di indirizzo è chiamato a delineare la «vocazione della Città metropolitana» e costituisce “atto di indirizzo per l'ente e per l'esercizio delle funzioni dei Comuni”. Il Piano Metropolitano trova declinazione operativa delle strategie negli strumenti di programmazione e nelle politiche ordinarie dell’Ente, tenendo traccia delle azioni implementate dai Comuni nel territorio metropolitano. Il PSM vede azioni a breve, medio e lungo termine come drivers del cambiamento.

2. Descrivere Obiettivi e Target con indicatori quantitativi e dati locali

Seguendo un percorso di “tag” dell’azione amministrativa rispetto all’Obiettivo 13 “Lotta al cambiamento climatico”, ed eventualmente altri SDGs ad esso collegati in un’ottica di co-beneficio, si dovrà rendere evidente e monitorare nel tempo quanto l’Ente territoriale e i Comuni del suo territorio contribuiscono al suddetto Obiettivo.

Il Monitoraggio, la Rendicontazione e la Valutazione (MRV) rappresentano una fase cruciale del processo di adattamento climatico a tutti i livelli di governo, dal globale al locale. La Piattaforma Europea CLIMATE-ADAPT, attraverso l’Adaptation Support Tool, identifica il sistema MRV come la fase finale del ciclo delle politiche di adattamento. Tale sistema consente di valutare l’efficacia degli interventi implementati e, in risposta alla crescente pressione climatica, di ridefinire strategie e azioni future in un processo iterativo e circolare.

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1. Preparare le basi per l'adattamento

2. Valutare i rischi e le vulnerabilità

3. Identificare le opzioni di adattamento

4. Valutare e selezionare le azioni di adattamento

5. Implementare le azioni di adattamento

6. Monitorare, rendicontare e valutare le azioni realizzate 

Sul piano operativo, il primo passo consiste nell’individuare INDICATORI QUANTITATIVI che rappresentino i fattori ambientali e socio-economici associabili agli Obiettivi e ai relativi Target dell’Agenda 2030 che la strategia politica dell’Ente mira a far progredire nella direzione dell’Adattamento.

Tali indicatori devono poter essere popolati con dati locali affidabili, accessibili e aggiornati. Le dimensioni spaziali e temporali dei dati costituiscono un aspetto cruciale:

  • Scala spaziale: la dimensione territoriale minima di riferimento è l’intero territorio dell’Ente (Città Metropolitana o Provincia), ma per un efficace monitoraggio e attuazione delle strategie è necessario disporre di dati granulari a livello comunale, in modo da localizzare sia i rischi sia le risposte attuate (azioni e interventi).;

  • Scala Temporale e frequenza di aggiornamento: i dati devono essere raccolti con una periodicità almeno annuale e aggiornati in intervalli regolari di 3-5 anni per garantire una valutazione coerente nel tempo. È fondamentale l’adozione di una metodologia di stima uniforme per assicurare la comparabilità dei valori degli indicatori nelle serie pluriennali.

 

Riprendendo l’esempio del Target 15.9 “Integrare i valori di ecosistema e biodiversità nella pianificazione locale”, un indicatore quantitativo rappresentativo può essere il Grado di frammentazione del territorio naturale e agricolo se tale indicatore è già presente o si prevede di inserirlo nei documenti programmatici e pianificatori dell’Ente.

Target e relativi indicatori utilizzati dalla Città Metropolitana di Milano sono disponibili ai seguenti DataBase: 

3. Condividere gli indicatori di Adattamento con il livello comunale

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Per garantire un efficace coordinamento tra il livello comunale e quello sovraordinato, nell’ambito del sistema MRV (Monitoraggio, Rendicontazione e Valutazione) dell’Adattamento, è fondamentale l’adozione di alcuni indicatori quantitativi condivisi, funzionali sia alla scala locale che a quella metropolitana o provinciale.

I Comuni, grazie alla loro prossimità al territorio, hanno accesso diretto a dati specifici e dettagliati, tra cui:

  • Consumi energetici, estratti da piattaforme come SIATEL;

  • Monitoraggio degli allagamenti urbani e periurbani in seguito a eventi meteorici intensi;

  • Dati su opere e infrastrutture NBS (Nature-Based Solutions) e SuDS (Sustainable Urban Drainage Systems);

  • Popolazione vulnerabile, rilevata attraverso i servizi sociali comunali.

 

Le Città Metropolitane e le Province, invece, possono raccogliere e integrare dati provenienti da fonti regionali e nazionali, elaborare indicatori attraverso piattaforme avanzate (es. immagini satellitari) e garantire l’aggiornamento periodico di queste informazioni. Inoltre, possono strutturare banche dati in open data, rendendole accessibili ai Comuni tramite database dedicati.

Questo approccio è già consolidato nella pianificazione territoriale, con strumenti come i Piani di Governo del Territorio (PGT) comunali e i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale/Metropolitano (PTCP/PTM), supportati dai relativi Sistemi Informativi Territoriali. Nell’ambito dell’Adattamento, oltre alla dimensione territoriale, diventa essenziale considerare anche le componenti ambientali e socio-economiche strutturate all’interno dell’Agenda 2030.

In questa prospettiva, il Sistema Informativo di Agenda 2030 di una Città Metropolitana o di una Provincia può fungere da database di riferimento per i Comuni, operando in sinergia con i Sistemi Informativi Territoriali già esistenti.

Nell’ambito del progetto IndicaMi, Città Metropolitana di Milano ha avviato la creazione del database IndicaMi DataHub, concepito come un collettore di indicatori, dati e informazioni periodicamente aggiornati e funzionali al monitoraggio dell’Adattamento climatico a livello locale. Il DataHub di IndicaMi è inoltre integrato con il DataLab di Agenda 2030, favorendo la sinergia tra dati territoriali e strategici.

L’elenco ragionato degli Indicatori utilizzati nel progetto IndicaMi, con l’indicazione delle fonti dati, è disponibile in formato Excel al seguente link.

4. Utilizzare gli Indicatori per misurare l’avanzamento settoriale nella direzione dell’Adattamento climatico

Gli indicatori selezionati per rappresentare i Target di Adattamento devono essere quantificati per l’anno iniziale e quello finale del periodo di osservazione nel sistema MRV (Monitoraggio, Rendicontazione e Valutazione). A seconda dell’orizzonte temporale considerato:

  • Un BREVE TERMINE corrisponde a un periodo di 3-5 anni;

  • Un LUNGO TERMINE copre un intervallo di 10-15 anni.

 

Ad ogni indicatore viene applicata una formula di avanzamento verso l’obiettivo di adattamento secondo la metodologia implementata ispirata al sistema di monitoraggio adottato da Eurostat per l’Agenda 2030 dell’Unione Europea (pdf).

Il metodo si basa sul tasso di crescita composto (CAGR - Compound Annual Growth Rate), che misura la variazione dell’indicatore rispetto alla direzione desiderata, con due possibili formulazioni:

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  1. Senza soglia quantitativa, per valutare il trend complessivo di miglioramento o peggioramento;

  2. Con soglia quantitativa, per verificare il raggiungimento di un valore di riferimento (normativo, tecnico o volontario).

 

Il valore ottenuto dalla funzione di crescita è indicativo della direzione e della velocità di avanzamento rispetto all’obiettivo di adattamento. Ad esempio:

  • Un aumento del consumo di suolo segnala un allontanamento dall’Adattamento, con un impatto negativo sulla resilienza territoriale.

  • Una riduzione della frammentazione del territorio naturale e agricolo indica un progresso positivo, evidenziando un miglioramento nella gestione ecologica dello spazio urbano e rurale.

Quando è presente una soglia quantitativa di riferimento (stabilita da normative, best practices tecniche o impegni volontari), è possibile certificare il raggiungimento effettivo dell’obiettivo o quantificare la distanza rimanente per il suo completamento.

5. Valutazione Integrata dell’Adattamento Climatico attraverso gli SDGs

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e i relativi Target sono descritti da una vasta gamma di indicatori quantitativi, che possono essere utilizzati congiuntamente per misurare l’efficacia delle azioni intraprese nell’ambito dell’adattamento alla crisi climatica.

Questa prospettiva è cruciale poiché, mentre un singolo indicatore riflette il progresso di un settore specifico, l’adattamento climatico si basa su un approccio multisettoriale e multi-obiettivo, risultante dalla combinazione di strategie politiche e interventi operativi su più ambiti.

 

Il metodo MRV (Monitoraggio, Rendicontazione e Valutazione), derivato dall’approccio Eurostat, utilizza specifiche funzioni di SCORE per normalizzare i valori degli indicatori selezionati, rendendoli confrontabili su una scala quantitativa omogenea.

Attraverso un’opportuna funzione di MEDIA, i valori normalizzati degli indicatori vengono sintetizzati in un punteggio unico (SCORE) che rappresenta sia la direzione che il tasso di avanzamento verso l’Obiettivo o il Target dell’Agenda 2030 in esame.

Questa metodologia consente di ottenere un quadro chiaro e integrato del progresso complessivo delle strategie di adattamento, fornendo un indicatore sintetico che supporta le decisioni politiche e il monitoraggio delle performance territoriali.

(Per la formulazione degli algoritmi di calcolo, si rimanda alla sezione Metodologia).

 

Città Metropolitana di Milano ha condotto una prima analisi dell’avanzamento delle azioni di adattamento climatico nel proprio territorio, applicando il quadro metodologico di Agenda 2030 e il metodo MRV descritto. I risultati, sintetizzati di seguito, forniscono una valutazione iniziale del percorso intrapreso, evidenziando i progressi compiuti e le aree di miglioramento. Nell’SDG 13 sono stati utilizzati anche Indicatori di altri SDGs, come fatto dalla stessa Agenda 2030 EU. Sono stati inoltre riformulati i Target riferendoli al territorio locale.

(Per la descrizione degli indicatori si rimanda alla sezione Indicatori).

INDICATORI SDG 13 “Lotta contro Il Cambiamento Climatico” di CMM

Target 13.1

Rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento locale agli impatti della crisi climatica

1. Territorio a rischio alluvione (ha)

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2. Infrastrutture strategiche a rischio alluvione (km)

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3. Elementi sensibili a rischio alluvione (N°)

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4. Dipendenza strutturale della popolazione (indice di)  [SDG 11]

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5. Efficientamento energetico degli edifici (superfici con salto di almeno 1 classe APE) [SDG 7]

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6. Intensità di Prestazione Energetica IPE per raffrescamento estivo  (consumi di elettricità residenziali per unità di Grado Giorno Estivo e per abitante)  [SDG 7]

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7. Intensità di Prestazione Energetica IPE per riscaldamento invernale (consumi di gas naturale da reti di distribuzione per unità di Grado Giorno)   [SDG 7]

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8. Intensità di emissione di CO2eq da Combustione civile (Emissioni di CO2eq da combustione civile per unità di abitante e Grado Giorno)

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9. Stato di qualità delle acque (aste fluviali in buono stato chimico)

Target 13.2

Integrare le misure di cambiamento climatico nelle politiche e pianificazioni locali

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10. Emissioni totali di CO2eq pro-capite

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11. Impianti fotovoltaici - Numero impianti installati [SDG 7]

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12. Impianti fotovoltaici - Potenza installata totale  [SDG 7]

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13. Impianti fotovoltaici - Produzione di energia elettrica totale  [SDG 7]

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14. Consumo di suolo  [SDG 11]

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15. Superficie urbanizzata [SDG 11]

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16. Variazione dell’estensione di verde urbano (UGAI)  [SDG 11]

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17. Frammentazione del territorio naturale e agricolo  [SDG 15]

Target 13.3

Migliorare l'istruzione, la sensibilizzazione e la capacità umana e istituzionale riguardo ai cambiamenti climatici in materia di mitigazione, adattamento, riduzione dell’impatto e di allerta precoce

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18. Amministratori pubblici che hanno ricevuto una formazione sull'Adattamento Climatico in Città Metropolitana di Milano

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19. Diffusione delle reti meteorologiche istituzionali e assimilabili (temperatura dell’aria)

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20. Diffusione delle reti meteorologiche istituzionali e assimilabili (precipitazioni)

Dall’Agenda 2030 di Città Metropolitana di Milano ai DUP comunali
mediante indicatori e target condivisi sull’adattamento ai cambiamenti climatici

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